I DIMENTICATI DELLA GRANDE GUERRA

i dimenticati della grande guerra

Il 28 giugno del 1914 con l’attentato di Sarajevo iniziava la prima guerramondiale.  Alla rievocazione del centenario di quel conflitto l’Associazione culturale Fulcherio Ungrispach di Cormons ha voluto dare un significato particolare: ricordare coloro che nessuno ha in memoria perché civili o soldati semplici spediti su lontani fronti.

Il 28 giugno 2014, per questo motivo una corona d’alloro è stata posta nel cimitero di  soldati austro-ungarici.

“Noi non dobbiamo dimenticare –ha detto il Presidente Gianni Felcaro- che i nostri nonni hanno rivestito la divisa dell’esercito asburgico e si sono battuti per l’Imperatore,non ricevendo poi i dovuti riconoscimenti per la loro fedeltà ed il loro sacrificio”.
Nel pomeriggio presso la sala civica l’Associazione ha organizzato un apposito convegno dal titolo “I dimenticati della grande guerra “ a Cormons e nel Cormonese.
I lavori dinanzi ad una folta platea sono stati aperti dal Vice Sindaco prof. Alessandro Pesaola che ha lodato l’Associazione per il suo costante impegno in numerosi campi e soprattutto nella cultura.
Il Presidente della Ungrispach, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza del rievocare fatti della comunità che altri trascurano perché la storia è necessario conoscerla per capire il presente e prepararsi al futuro.
Il Presidente della Croce nera austriaca Franco Stacul ha ricordato le finalità della propria Associazione rilevando come sia doveroso coltivare la memoria dei caduti anche se appartenenti all’Impero asburgico.
La prima relazione introduttiva è stata quindi tenuta dal prof. Roberto Tirelli che ha invitato innanzitutto a distinguere fra quel che è un ricordo ufficiale e la sostanza dei fatti. La storia della guerrà è vista come un evento generale ove protagonisti sono gli eserciti,ma ora è necessario localizzare i fatti in un determinato ambiente .

A Cormons la guerra ha visto come protagonisti le donne,i bambini,gli anziani,i soldati spediti sul fronte galiziano,i profughi e nulla di tutto ciò risulta sui libri di storia. Qui non vi erano ragioni di irredentismo e la Contea di Gorizia come il Trentino non erano decadenti anzi avevano una classe dirigente di marca cattolica molto positiva. Non vi erano neppure conflitti interetnici fra friulani e sloveni per cui bisogna uscire dai luoghi comuni per ricostruire gli avvenimenti nella loro completezza.
Lo studioso Giorgio Milocco ha tracciato un ampio ritratto della Contea di Gorizia alla vigilia della guerra soffermandosi sui problemi sociali ed economici,sulla vita politica e culturale,sulle diverse situazioni trascurate dalla storia,rivendicando sia fatta una degna riparazione di danni apportati da un eccessivo nazionalismo italiano dopo il conflitto.  Ha in particolare evocato la figura del deputato al DSCN3884Parlamento di Vienna Giuseppe Bugatto,la cui tomba negletta a Grado meriterebbe di essere maggiormente onorata.
Lo studioso triestino Roberto Todero ha dato una risposta alla domanda postagli da Pesaola : dove sono finiti i soldati arruolati a Cormons. Per ripercorrere il loro itinerario bellico si è rifatto alle vicende del reggimento 97 che comprendeva le truppe reclutate nel Litorale ( nome suggestivo ricordato ancora dagli sloveni,ma cancellato dagli italiani). Solo da una relazione di un capitano che negli anni Trenta tentava di ricostruire le vicende del reggimento è possibile risalire a qualche notizia circa gli eventi sui fronti serbo e galiziano. In Trentino si è avviata una ricerca seria ed approfondita finanziata dalla Regione, ma in Friuli Venezia Giulia se ne occupano soltanto pochi volontari senza mezzi sufficienti e nulla a questo fine è stato stanziato nell’ambito delle celebrazioni del centenario.
Le conclusioni del Presidente Felcaro e dell’assessore Pesaola sono state di compiacimento per la presenza di tante persone e per l’interesse da queste dimostrato alle tematiche affrontate il che ancora una volta dimostra il ruolo positivo dell’Ungrispach nella realtà cormonese.

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